SIXTHCONTINENT NELLA BUFERA, ADESSO PARLANO GLI UTENTI

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In risposta all'intervista rilasciata da Fabrizio Politi alle Iene riceviamo e pubblichiamo una serie di considerazioni da parte degli utenti Sixthcontinent  che ripercorrono quanto successo negli ultimi mesi con la vendita da parte della società di offerte di crediti e saldo che sono stati resi inutilizzabili all'interno della piattaforma. Ricordiamo che sulla vicenda sta investigando anche l'AGCM con una serie di provvedimenti.

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1- Con una campagna pubblicitaria molto aggressiva, posta in essere tra agosto e dicembre 2019, SXC ha invogliato gli utenti ad acquistare sempre più crediti tramite le offerte “Family BOX”, promettendo in molti casi il raddoppio del capitale investito, utilizzando lo slogan “I CREDITI VARRANNO DI PIÙ NEL 2020”.
2- I crediti da sempre e anche durante le promozioni su citate, si potevano utilizzare per pagare qualunque “shopping card” presente sul sito con percentuali a partire da un minimo del 50% fino al 100% del valore acquistato, tuttavia il giorno 01/01/2020, l’intero catalogo è stato modificato unilateralmente, permettendo una fruizione dei crediti, con percentuali variabili dall’1% al 3%. Ciò ha determinato di fatto l’impossibilità di usufruire dei crediti precedentemente acquistati, in quanto è evidente che, se per utilizzare 1 Euro di questi crediti gli utenti devono versare nella piattaforma altri 99 Euro, alla maggior parte degli utenti non basterebbe un’intera vita per usarli tutti.
3- Ad aprile 2020 centinaia di utenti, hanno proposto formalmente a Sixthcontinent un rimborso parziale, pari al 50% dell’intero patrimonio maturato sulla piattaforma, quindi gli utenti hanno di fatto chiesto all’azienda una cifra addirittura inferiore rispetto a quanto depositato sulla piattaforma mesi prima, ebbene SXC non si è nemmeno degnata di rispondere.
4- A partire da dicembre 2019, decine di aziende che fanno o facevano parte del sistema, lamentano ritardi nei pagamenti delle fatture, in alcuni casi anche di mesi, per tal motivo si rifiutano di accettare i buoni acquistati dagli utenti su SXC.
5- A marzo 2020 SXC ha disposto un rimborso forzato (ad oggi mai avvenuto) dell’unica offerta accettabile pervenuta in questi ultimi cinque mesi, che prevedeva di poter acquistare dei buoni Amazon da abbinare opzionalmente a dei buoni carburante Q8 o a buoni Carrefour, usufruendo per il 50% del loro valore, dei crediti maturati. Un rimborso del tutto illogico, in quanto non si comprende il perché debbano essere rimborsate delle shopping card che sono attualmente presenti nel catalogo e vengono tranquillamente vendute (con crediti usufruibili all’1%), anche in questo caso l’azienda ha trattenuto indebitamente altro denaro versato dagli utenti.
6- Tra agosto e dicembre 2019 grazie alle offerte “TURBO SXC Card” e “Family BOX” l’azienda ha incassato una cifra che si aggira ad un importo di circa 40 milioni di Euro, un calcolo approssimativo, effettuato esclusivamente in base al numero di recensioni ricevute sulle singole offerte (una singola offerta aveva in media 6000 voti e non tutti gli utenti recensivano). Avendo tali offerte come oggetto il raddoppio (o quasi) dei soldi versati dagli utenti, si presume che (almeno che SXC non abbia posto in essere una pubblicità ingannevole) l’azienda avesse a disposizione circa 80 milioni di euro, considerando che il fondatore in persona, sostiene di aver subito una frode da 15 milioni di Euro, dove sono finiti i restanti 65 milioni? E perché non vogliono restituire i 40 milioni versati dagli utenti?
7- SXC ha gentilmente invitato decine di “Youtubers”, BLOG, gruppi Facebook e TELEGRAM a eliminare ogni video, slide e altro materiale “non autorizzato” dall’azienda e a non pubblicarne notizie in merito, il tutto è avvenuto dopo il 1° gennaio, in coincidenza delle variate condizioni della piattaforma, palesemente a svantaggio degli utenti.
8- SXC ha sempre sostenuto di aver subito una frode di ben 15 milioni di Euro da parte di alcuni utenti che avrebbero acquistato ad oltranza le offerte proposte, riutilizzando i guadagni precedentemente maturati. Ora ammesso che 19 persone (così dichiarano) abbiano potuto rubare sotto il naso di SXC, 15 milioni di Euro, senza che questo si accorgesse di niente, non ci vuole certo un programmatore informatico per capire che in più di quattro anni di vita della piattaforma, se la volontà di SXC fosse stata quella di impedire determinati acquisti “fuori misura”, gli sarebbe bastato fissare un tetto massimo di offerte acquistabili per utente, tra l’altro lo stesso Politi afferma di essere a conoscenza del problema già da inizio novembre 2019, dunque perché continuare a vendere un controvalore di milioni di euro in Family BOX, se già sapeva di non poterle onorare?
9- A novembre 2019 SXC ha presentato l’abbonamento “ORANGE PREMIUM” che avrebbe dato agli utenti ulteriori vantaggi, sia in termini economici che di priorità sugli altri utenti con abbonamento base, ad oggi dopo aver venduto 5092 abbonamenti a 400 Euro, nessun utente ha mai visto un solo vantaggio.
10- Per cinque mesi, gli utenti hanno dovuto subire inermi, decine di scuse quantomeno inverosimili, per giustificare ritardi e peggioramenti della piattaforma, ecco le più “famose”:
· “essendo stati denunciati dagli utenti all’AGCM non possiamo migliorare le condizioni del sito perché ce lo impone AGCM” 
· “abbiamo ricevuto attacchi da Hackers dalla Russia e dall’Ucraina”  
· “i tuoi gadget sono pronti per essere spediti, ma non conosciamo il tuo indirizzo”
· “abbiamo subito una frode da parte di loopers professionisti”
· “gli uffici delle aziende sono chiusi per le festività natalizie”
· “abbiamo ricevuto feedback falsi da Haters sul sito Trustpilot” 
· “i nostri magazzini sono in ristrutturazione”
· “abbiamo subito un calo di traffico sul sito e quindi del fatturato, per colpa di un gruppo TELEGRAM che diffonde fake news”·
“ulteriori ritardi per via del Coronavirus” (ricordiamo che il sito vende codici digitali).
Nonostante tutti i suddetti fatti, siano stati riconosciuti di buon grado dalla stessa AGCM in ben due provvedimenti, l’azienda continua a fornire giustificazioni e giri elaborati di parole e promesse, rimarcando a gran voce il passato glorioso della stessa. Tuttavia mi chiedo se l’aver fatto risparmiare in passato 1000 Euro a una famiglia, possa giustificare i 3000 Euro che successivamente la stessa famiglia si è vista “sequestrare”, questo tanto per fare un esempio ottimistico, purtroppo per la maggior parte degli utenti, le cifre sono ben più alte.
CHIEDIAMO:
Che vengano ripristinate TUTTE le condizioni esistenti al momento dell’acquisto delle offerte su citate, o qualora questo non fosse possibile, un rimborso REALE (non in crediti), totale e incondizionato, di tutti i soldi versati dagli utenti sulla piattaforma, che risultano ad oggi, per usare un termine bonario “sequestrati”.


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