Sul valore ed il reale utilizzo delle criptovalute si è detto molto e soprattutto c’è stata molta
disinformazione in questi anni. Si dimostra quindi necessaria questa ultima uscita
editoriale, di un noto ricercatore italiano, che spiega a cosa servono i Bitcoin e perché non
è vero che si tratta di un sistema per riciclare il denaro sporco.
La verità è che proprio attraverso il Bitcoin oggi è possibile contrastare il fenomeno, come
da tempo stanno sostenendo Elliptic e il Center on Sanction and Illicit Financing, che
hanno di recente pubblicato un dossier, il quale indica come le operazioni illegali gestite e
svolte attraverso l’utilizzo dei Bitcoin e di altre criptovalute, ammonterebbe all’1% di tutte le
transazioni eseguite.

Il Bitcoin è un sistema di investimento alternativo sicuro

Questo è il messaggio contenuto anche nel libro Bitcoin e riciclaggio, scritto da Gaspare
Jucan Sicignano, il quale afferma come il concetto che i bitcoin sia al servizio di operazioni
illecite, è basato su congetture e spesso su una cattiva pubblicità, promossa da chi
attraverso le operazioni di blockchain potrebbe perdere il proprio ruolo di monopolio e di
gestione dei risparmi e di operazioni e transazioni bancarie tradizionali.
Eppure nonostante questo ostracismo e la cattiva pubblicità le operazioni effettuate
attraverso le criptovalute sono aumentate in maniera esponenziali durante questi ultimi
anni, per motivi di tipo differente, ma convergente. Pensiamo ad esempio a quel tipo di
operazioni che riguardano il circuito del trade con bitcoin che sia in Italia, sia in altri Paesi
dell’Ue sono cresciuti, durante questi anni, come metodo di investimento parallelo a quello
di tipo tradizionale.

I mercati azionari odierni e l’instabilità macro-economica per il 2020

Stiamo attraversando un momento di congiuntura economica piuttosto caratterizzata dalla
volatilità, dove le criptovalute e i bitcoin si inseriscono bene, come dimostrato dal mese da
poco concluso, dove le performance sono state le migliori, rispetto agli ultimi 7 anni. C’è
stato di fatto un aumento che sta tra il 48 e il 54%, con la capitalizzazione di mercato che è
aumentata in maniera esponenziale, dimostrando che attualmente il mercato delle
criptovalute è più attivo e mobile che mai.
Sono già in molti tra gli analisti e i broker più esperti, ad affermare che in questo contesto
di incertezza, il bitcoin può costituire non solo una valida alternativa in termini di
investimento, ma anche un bene di rifugio, dove ancora una volta gioca un ruolo
importante e trasversale la pandemia del Coronavirus.
Come avrete già visto per altri aspetti e asset, il momento che stiamo attraversando, tende
a favore investimenti ritenuti in altre circostanze, come alternativi, visto che il settore dei
tecnologici era sempre stato caratterizzato da un regime di volatilità estrema e di
incertezza, per i grandi investimenti.
Oggi invece mercati come quello delle materie prime, vengono bypassati, visto che ci sono
di mezzo aspetti, di tipo macro e micro economici, che tendono a sfavorirli. Abbiamo
assistito a un inizio di anno dove l’instabilità e la volatilità delle materie prime, sta facendo
la differenza, così come il forex con le valute tradizionali.
Proprio per questo motivo il trading con i bitcoin e in chiave generale, gli investimenti con
le criptovalute, rappresentano il giusto approccio per ovviare a un momento di grande
instabilità, dove le leggi di mercato indicano che potrebbe esserci presto una tempesta
perfetta, per quanto rappresenta alcuni prodotti come le materie prime e tutto quello che fa
riferimento alla finanza e all’economia di tipo tradizionale.
Non solo, visto che il ruolo finora svolta dai blockchain, dalla tecnofinanza, sta per
raggiungere il picco massimo, in termini di domanda, con un trend rialzista che potrebbe
caratterizzare la prima parte del 2020.