Molto spesso si sente parlare di mining di bitcoin, ovvero creazione di bitcoin. Ma cosa significa minare un bitcoin? Il mining è il sistema utilizzato da bitcoin e dalle criptovalute in generale per emettere moneta. Il nome mining fa pensare all'oro ed infatti deriva dal parallelismo bitcoin-oro, nel quale il reciproco è costituito dai minatori che cercano le pepite d'oro nella roccia.

La rete di bitcoin memorizza le transazioni chiamate in gergo "blocchi" all'interno di database . Affinchè un blocco possa essere registrato e quindi aggiunto all'enorme database pubblico contenete tutte le transazioni in bitcoin, è necessario che un elaboratore lo "chiuda" trovando un particolare codice, che può essere trovato soltanto a furia di tentativi. Tutti questi tentativi costano in termini di CPU ed energia elettrica.

 


Chi riesce a trovare tale codice è ricompensato con una certa quantità di bitcoin più tutte le tasse delle transazioni da lui inserite nel blocco, come incentivo alla "donazione" di tempo macchina alla causa del bitcoin. Questa operazione è chiamata in gergo mining.


Mining uguale a brute forcing?

Tecnicamente, il mining dei bitcoin è un'operazione di brute forcing in cui lo scopo è trovare il numero da inserire in un insieme di dati. L'operazione è quindi paragonabile agli attacchi brute forcing per cercare di trovare una password di accesso a furia di effettuare tentativi.

In pratica, il computer che sta facendo girare il programma di mining riceve l'header del blocco che si sta cercando di chiudere da un client opportunamente configurato. Questa operazione viene effettuata diversi milioni di volte al secondo.
Da notare che il mining è un processo basato sulla pura statistica: ogni tentativo di hashing ha la stessa probabilità di essere quello buono. Non ha senso dire che servono un certo numero di hash o di tempo per chiudere un blocco, si può esclusivamente parlare di media.
Il tempo dei pionieri è purtroppo finito. Non è più possibile ne conveniente realizzare attività di mining per cosi dire “casalingo”.

Conviene minare bitcoin in Italia?

Nella maggior parte dei casi la risposta a questa domanda è “no”, minare Bitcoin in italia non conviene: oltre al tempo impiegato e al costo dell’hardware c'è da considerare anche il costo dell’elettricità.  Secondo WorldAtlas, l'Italia è uno dei paesi dove l'elettricità costa di più, circa 21 centesimi di dollari per kilowatt ora, per cui da noi è meglio affidarsi ad un servizio di cloud mining. I paesi dove l'elettricità costa di meno sono la Svezia (7,87 centesimi di dollaro per kwh), Canada (8,11), Finlandia (8,59), Sud Africa (8,97) e Australia (9,71).


Prezzi delle schede video alle stelle

Il mining di bitcoin è diventato un vero e proprio fenomeno virale. Il produttore di schede grafiche Nvidia ha visto il proprio titolo quotato in borsa passare da 20$ a 230$ per azione con una capitalizzazione di 138 miliardi di dollari. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la corsa al mining che ha causato uno shortage mondiale di schede video. Se normalmente una scheda video si svalutava in pochi mesi dalla sua uscita, è cominciato un fenomeno inverso di apprezzamento. Una Nvidia zotac GTX 1060 mini acquistata a dicembre 2017 a 250€ si trova ora a 330€. Un rialzo del prezzo superiore al 30% in pochi mesi!