Quando
si comincia a fare trading è indispensabile saper leggere,
interpretare ed analizzare le
informazioni contenute nei grafici
finanziari.
Dalla loro interpretazione, infatti, dipenderanno le decisioni
dell'investitore. Di seguito presentiamo tre dei grafici più diffusi:
quelli lineari (line), a barre (bar) e giapponesi (candlestick).
1. I grafici
lineari (line)
I grafici lineari sono costituiti da una linea orizzontale che unisce due
punti, i quali corrispondono ai prezzi di chiusura dello strumento finanziario
analizzato in una determinata giornata. L'asse X del grafico indica
l'intervallo di tempo preso in esame, mentre l'asse Y rappresenta i valori
raggiunti dalla valuta. Sono probabilmente i grafici più semplici ed intuitivi
da interpretare, per l'immediatezza con cui è possibile visualizzare i dati più rilevanti per il
trader, ma proprio per questo motivo non sono i più
diffusi. I grafici lineari, infatti, forniscono esclusivamente le informazioni
di base senza però indicare le fluttuazioni avvenute o spiegare quali fattori
siano intervenuti nell'intervallo di tempo analizzato. |
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2. I grafici giapponesi
(candlestick)
Sono visivamente molto simili ai grafici a barre, ma forniscono varie
informazioni supplementari. Per questo motivo i
grafici candlestick sono uno degli strumenti più utilizzati per
analizzare il mercato finanziario.
La base di un grafico a candele sono
appunto le barre, chiamate anche candlesticks. Il corpo della candela
rappresenta l'andamento di un titolo in un determinato intervallo di tempo e si
ottiene collegando il punto del prezzo di apertura al punto del prezzo di
chiusura. In base alla lunghezza, al colore e alla posizione si possono
identificare nove tipi di candele, che possono avere implicazioni rialziste o
ribassiste, indicare una certa stabilità del mercato o addirittura un
equilibrio assoluto. Il colore indica l'andamento generale del titolo: un
andamento positivo è rappresentato in bianco o verde, mentre un andamento
negativo in rosso o nero.
3. I grafici a
barre (bar)
Leggermente più complessi rispetto ai grafici lineari, i grafici a barre
indicano non solo il prezzo di chiusura, ma anche il prezzo di apertura delle
valute, i prezzi massimi e i prezzi minimi raggiunti dalle stesse in un
determinato periodo di tempo. Visivamente sono costituiti da barre verticali che,
diversamente dai grafici lineari, rappresentano l'escursione dei prezzi durante
un lasso di tempo predefinito, a partire da un intervallo di 2 o 3 ore fino a
uno settimanale o mensile.
Qual è il grafico
migliore?
È difficile definire un grafico migliore di un altro in termini assoluti.
Ogni trader ha infatti la propria strategia e le proprie tecniche, ed ha quindi
bisogno di accedere a determinate informazioni a seconda dei casi. Il grafico a
linee è perfetto per un'analisi rapida della situazione, mentre per una
verifica approfondita dei vari elementi sarà più consigliato un grafico
giapponese, anche se l'interpretazione di questa tipologia richiede un occhio
più esperto e consapevole del significato dei vari elementi riportati.
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