REPUBBLICA E FONDAZIONE EINAUDI FINGONO DI SCANDALIZZARSI SULLE RIPETIZIONI IN NERO.

Qualche giorno fa è comparso in prima pagina su Repubblica un articolo che non avrebbe meritato nemmeno i titoli di coda, essendo di fatto una non notizia. Un'indagine condotta dalla fondazione Einaudi ritiene che le ripetizioni agli alunni "valgono 900 milioni all'anno ma il 90% non è dichiarato al fisco".

Verrebbe da dire, evviva, abbiamo scoperto l'acqua calda, a breve in prima pagina potremo allora trovare titoli come "Meccanici, più della metà delle riparazioni sono in nero", "Indagine sugli idraulici, ancora molto nero", "Notai, parte degli atti pagati in nero", "Il dentista in Italia si paga in nero".


I giornalisti perbenisti di Repubblica e gli impiegati di Einaudi probabilmente non hanno mai avuto bisogno di ripetizioni per i loro figli, non hanno un automobile, non possiedono una casa e non hanno mai chiesto un lavoro ad un professionista / artigiano.
Verrebbe da dire quindi che gli servirebbe una bella svegliata per scendere finalmente dal pero e finirla di pubblicare articoli inutili.

Il nero in Italia è una cosa di cui tutti hanno preso atto e non serve di certo fingere di scandalizzarsi per porvi rimedio.

L'accordo non scritto tra stato e cittadini

In italia vige una pressione fiscale altissima, denunciata ormai da tutte le rilevazioni statistiche a livello mondiale ed europeo. Si può affermare che in Italia vige un accordo non scritto tra stato e cittadini che cita "Io frego te, ma tu puoi fregare me".

Il web si scatena con i soliti commenti

Quando si parla di temi delicati come il lavoro nero piovono commenti da tutto il web, divisi ovviamente tra innocentisti e colpevolisti. 

"Per chi evade 1.000 o 100.000 il reato è lo stesso (si chiama evasione fiscale) e chi lo commette è un evasore (in entrambi i casi)."

i "piccoli" comunque sono tenuti a dichiarare i guadagni che se poi non raggiungono il minimo imponibile allora bene NON pagano, ma se non rilasciano ricevuta e si lavora in nero mi pare ovvio che non si supererà il minimo imponibile anche se si guadagnano 100.000 euro (esempio evasori totali!!!
Per chi evade 1.000 o 100.000 il reato è lo stesso (si chiama evasione fiscale) e chi lo commette è un evasore (in entrambi i casi).
Per chi evade 1.000 o 100.000 il reato è lo stesso (si chiama evasione fiscale) e chi lo commette è un evasore (in entrambi i casi).

"Carissimi, bisognerebbe riflettere prima di sparare a zero su tutti.
io faccio lezioni private e non denuncio assolutamente nulla. Denunciatemi pure adesso.
Intanto 27 euro l'ora? ma dove e quando!
Io ingegnere rimasto senza lavoro, e senza assegno di disoccupazione, a 47 anni mi ritrovo a fare ripetizioni per 10 euro l'ora (si dieci), quando ne ho chieste 15, visto che tra l'altro mi reco io presso lo studente, i più hanno rinunciato e si sono rivolti ad altri.
Riesco a ricavare 500 euro al mese, toglieteci la benzina, cosa rimane? e che dovrei fare pagarci le tasse sopra?
la realtà media è che un professore nelle scuole private, o privatamente guadagna oramai quello che prende chi pulisce le scale!
"  


"Se non sbaglio, anche volendo non potrebbero fatturare. C'è un problema di incompatibilità. Curioso che i parlamentari non abbiano incompatibilità assolute, mentre i comuni lavoratori si. Anche io, che lavoro nel privato, non posso da dipendente svolgere altri lavori. Se non in maniera occasionale.  Inoltre credo che ci sia una bella differenza tra chi ruba una pera e chi fa una rapina in banca o ruba miliardi organizzando bancarotte. La stessa legge prevede aggravi in base alle cifre. Io non sono un insegnate, ma capisco che cerchino di arrotondare stipendi piuttosto miseri. Si stabilisca una tassazione al 20/25 % togliendo l'incompatibilità assoluta, per chi lavora extra ,ovviamente se non ci sono conflitti seri (dare  ripetizioni  ad  proprio alunni ad es!!) e si vedrà che la maggior parte dichiareranno i guadagni."
Per chi evade 1.000 o 100.000 il reato è lo stesso (si chiama evasione fiscale) e chi lo commette è un evasore (in entrambi i casi).