L’oro (AUXUSD) continua la sua travolgente e sconcertante discesa dai massimi situati a 1.900 dollari l’oncia raggiunti a settembre 2011.  Le prospettive per l’oro non sono affatto buone. Se fino a poco tempo fa, su internet dilagavano i banner pubblicitari per promuovere gli investimenti in oro adesso pare ci sia un fuggi fuggi generale.

Il miglioramento dell'economia


La Federal Reserve dovrebbe aumentare i tassi di interesse quest’anno grazie al miglioramento dell’economia statunitense. L'economia europea è in recupero dopo la crisi del 2008. Tutti questi elementi migliorativi hanno riacceso la propensione al rischio da parte degli investitori,  il che rende l’oro un bene meno interessante.



Oro bene rifugio che non genera reddito

Lasciare allocati i propri asset in oro non genera alcun tipo di reddito derivante da interessi e cedole. Quando l'economia soffre gli investitori sono propensi a investire in oro per proteggere i loro capitali anche a costo di non ricevere nulla in cambio. Ma quando l'economia comincia a crescere, la propensione al rischio negli investimenti sale, quindi molti asset in oro vengono liquidati per finire nei mercati azionari e obbligazionari.

La bassa inflazione deprime gli acquisti

L'inflazione, nonostante il QE è molto debole negli USA, ai minimi da anni persino in Cina, poco dinamica in Giappone, mentre nell'eurozona si rischia la deflazione. In tutte le principali economie si registrano prezzi "freddi", e se i prezzi non salgono, perché comprare?

I prezzi di estrazione dell'oro

Viene stimato che sotto i 1.100 dollari, l'estrazione dell'oro inizia a diventare poco o nulla remunerativa, per cui nessuna compagnia produrrebbe sotto-costo. Questo non significa che, come già visto per il petrolio, le quotazioni non possano scendere momentaneamente anche al di sotto del prezzo minimo necessario per coprire i costi. Si parla però già di un possibile "floor" sui 1.050 dollari, magari seguito da un rimbalzo sopra i 1.100 dollari.