Comincia l’ultima dieci giorni dell’anno ed i livelli di liquidità iniziano ad essere inferiori rispetto alla media. Si raccomanda dunque, prima ancora di affrontare qualsiasi tipo di discorso dal punto di vista tecnico e macroeconomico un’attenzione particolare alle condizioni di mercato, con l’esigenza da parte di chi utilizza una leva finanziaria spinta di rivedere, per lo meno a livello di valutazione, il proprio money management.

Ormai non ci stupiamo: S&P500 su nuovi massimi


Come ipotizzato, dopo la reazione post tapering lo S&P500 ha compiuto nuovi massimi assoluti andando a toccare quota 1827.9 durante la nottata, nel giorno in cui la Federal Reserve compie 100 anni.
La revisione dell’ultimo dato rilasciato sul Pil a stelle e strisce, passato da 3.6% a 4.1%, ha aiutato questa salita nonostante l’idea che, di fronte ad un miglioramento come quello comunicatoci, la diminuzione degli acquisti da parte della Fed sui Treasuries e sugli MBS potrebbe intensificarsi già a partire da gennaio. Questo sta a significare a nostro parere che il mercato potrebbe essere pronto a mostrarci livelli ancora più alti prima di pensare a storni importanti, che potrebbero divenire strutturali (tecnicamente seguiremo giorno per giorno la possibilità di prese di profitto di brevissimo periodo) soltanto quando le aspettative su un taglio consistente degli aiuti monetari dovessero crearsi. La comunicazione della Federal Reserve dopo l’ultima riunione è stata efficace: i mercati stanno cominciando a capire che i tassi rimarranno effettivamente fermi su livelli bassi anche durante il tapering, questo è pro-borse.


Ognuno per sè


Quando diciamo che le correlazioni da tempo latitano non sbagliamo di tanto. Se diamo uno sguardo agli ultimi comportamenti di euro, sterlina, dollaro australiano e yen giapponese (chiaramente, contro dollaro americano) vediamo come il primo si trovi in una situazione di estrema forza, se considerato nel medio periodo e di correzione dopo la discesa vista sul tapering. La sterlina invece, pur mantenendosi su livelli di forza di medio periodo (si sono rincorsi diversi rumor circa potenziali interventi straordinari della BoE per contrastare la rivalutazione del pound, che a nostro avviso non avverranno), ma nel bvreve continua una strada di ribasso vista a partire da mercoledì scorso. Il dollaro australiano si trova sempre su livelli di debolezza di medio periodom e sta tentando delle risalite di breve, da curare per individuare la formazione di eventuali divergenze ribassiste, con lo yen giapponese ancora in difficoltà di medio ed in una situazione di limbo per la giornata, dalla quale potrebbe scaturire di tutto, sia un potenziale movimento a rialzo, sia a ribasso (vedremo tra poche righe i livelli di attenzione).
L’oro, che avevamo commentato la scorsa settimana, è completamente slegato dall’andamento del petrolio (che continua a salire e che si è riportato sopra quota 99 dollari al barile) e ha mostrato una buona discesa (che ci attendevamo di fronte ad una salita delle borse) che potrebbe non essere terminata.

QUADRO TECNICO


EurUsd: buon tentativo di discesa dell’euro dopo la tenuta delle resistenze viste venerdì a 1.3650, con il mercato che ha formato minimi crescenti andando a formare una figura a pera cotta sulla quale la nostra strategia difensiva, che prevedeva allunghi verso l’area che cominciava a 1.3710 e terminava a 1.3725 in caso di superamento di area 1.3675, ha dato buoni frutti. Siamo ora di fronte a prezzi che di recupero che vedono in 1.3710/25 una potenziale area di resistenza sulla quale pensare a vendite di euro per ritorni verso i primi punti rappresentati da 1.3685, oltre i quali potremmo attenderci tentativi di discesa verso area 1.3660. In caso di superamento dell’area passante per 1.3735 il mercato potrebbe accelerare verso 1.3760.

UsdJpy: perfetta la price action del dollaro yen con i prezzi che dopo aver tenuto i supporti visti in area 104.30 hanno compiuto nuovi massimi prima di partire a ribasso andando a superare quota 104.10 ed estendendo verso i primi target di 103.80. Siamo ora in una situazione particolare, con un fortissimo restringimento di volatilità che potrebbe essere rotto a rialzo o a ribasso, con i livelli cui prestare attenzione che passano a 104.15m e 103.85. L’idea di pensare anche a vendite sui prezzi attuali (parte alta di questo range) per assistere a tentativi di discesa del dollaro che potrebbero estendersi verso il livello inferiore indicato ed ulteriormente in caso di superamento di almeno una quindicina di pips di quest’ultimo, con la parte alta della congestione per valutare un reverse, potrebbe non essere malvagia.

EurJpy: continua la lateralità dell’EurJpy che fino a quando non andrà a superare le aree poste a 142.90 e a 140.90 non andrà a prendere nessun tipo di direzionalità importante sul medio periodo. Per quanto riguarda il breve periodo non abbiamo chiare indicazioni tecniche, potremmo seguire un’eventuale discesa in caso di rottura a ribasso di area 141.80 con primi target posti a 141.35, così come potremmo attendere i prezzi in area 142.70/85 per valutare acquisti di yen con stop e reverse sopra area 143.10, anche se, come detto, questa non rappresenta la situazione tecnica migliore su cui lavorare.

GbpUsd: stentativi di rottura verso 1.63 figura con il mercato che dopo essere tornato sopra 1.6350 ha effettivamente (e sta effettivamente) continuando la fase laterale leggermente ribassista cui stiamo assistendo da dopo il FOMC. Siamo di fronte a tentativi di risalita che potrebbero prendere corpo nella mattinata e raggiungere le aree di resistenza passanti sotto 1.6400 che potrebbero risultare interessanti per pensare a vendite di pound con stop e reverse sopra area 1.6415.

AudUsd: la potenziale bandiera ribassista sul dollaro australiano studiata venerdì mattina ha provato a funzionare durante la mattinata con i prezzi che hanno raggiunto la parte bassa del canale individuato, prima di rompere a rialzo la parte alta della bandiera durante il pomeriggio e raggiungere i punti di massimo precedenti. Seguiamo ora la potenziale formazione di una divergenza ribassista oraria, tenendo conto che le medie orarie hanno incrociato a rialzo e che quindi la media a 21, dopo il buon aumento di volatilità rialzista, insieme ai livelli statici passanti per 0.8915, potrebbe intervenire come supporto sul quale pensare a tagliare parti di eventuali posizioni short (se la divergenza dovesse confermarsi). In caso di superamento di area 0.8885 (tra 0.8915 e qui i prezzi potrebbero fermarsi in qualsiasi momento) o di 0.8955 potremmo aspettarci aumenti di volatilità nell’ordine dei 20/25 punti.