Gli ETF possono essere di due tipi: armonizzati e non armonizzato. Di seguito le differenze tra i due tipi di strumenti. Gli ETF armonizzati (tutti quelli scambiati sulla borsa di Milano) possono essere trattati secondo il regime di risparmio amministrato: le plusvalenze vengono tassate automaticamente dalla banca in base all'aliquota in vigore (attualmente il 20%) e non concorrono al reddito.

Gli ETF NON armonizzati devono essere trattati con maggior cautela. Quando investiamo in un ETF sono due gli elementi che concorrono a determinare il guadagno:
- i dividendi incassati
- l'apprezzamento del valore del titolo, cioe' il guadagno derivante dalla differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto.


 Entrambi questi fattori concorrono a formare due voci:
- "redditi da capitale"
- "redditi diversi"


Nella quotazione di un ETF possiamo sempre leggere il valore del NAV giornaliero (Net Asset Value,  e' il valore ottenuto dalla differenza tra il totale degli investimenti e le passività del fondo. Viene pubblicato quotidianamente dall'emittente dell'ETF ).

I "redditi da capitale" sono quindi composti da due fattori:
- i dividendi
- la differenza tra il NAV del fondo al giorno della vendita e il NAV al giorno dell'acquisto

 I "redditi diversi" invece sono dati da questa formula: (Pv - Pa) - (NAVv - NAVa)
In cui: Pv e' il prezzo di vendita Pa e' il prezzo di acquisto NAVv e' il NAV al giorno della vendita NAVa e' il NAV al giorno dell'acquisto.

Negli ETF non armonizzati:
- i "redditi da capitale " vanno dichiarati, perche' concorrono a formare il reddito imponibile, sono quindi soggetti a tassazione progressiva IRPEF.
La banca opera sui guadagni (sui dividendi e sul guadagno derivante dall'apprezzamento del titolo) una ritenuta del 20%, ma tale ritenuta è soltanto un acconto, perche' l'aliquota da pagare fara' poi riferimento alla propria tassazione progressiva IRPEF

- i "redditi diversi" invece sono soggetti a tassazione del 20% e non vanno inseriti ulteriormente nel modello unico
 
Siccome nella maggior parte dei casi la tassazione progressiva IRPEF che ci riguarda e' maggiore del 20%, dobbiamo prestare particolare attenzione quando investiamo in ETF non armonizzati, sostanzialmente per due motivi:
1) potremmo vedere il capital gain eroso da tassazioni piu' elevate di quello che ci attendevamo
2) il capital gain di un ETF non armonizzato potrebbe farci entrare in una fascia di reddito con un’aliquota piu' alta, pagando cosi' una tassazione maggiore al superamento della soglia di reddito.