Previsioni per il 2013 2014
La Commissione Ue non usa mezzi termini per spiegare che l’Italia è in profonda recessione e che il tasso di disoccupazione stabilirà un record nel 2014, con il 12% circa di persone senza lavoro.
La debolezza è stata confermata dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Durante una lectio magistralis
all'Università di Firenze, il numero uno di via Nazionale ha ribadito
che il 2013 "sarà un anno ancora difficile", con una "ripresa lenta e
difficile" nel secondo semestre e nel quale solo "un disegno organico di
riforma" potrà portare "guadagni di competitività".
La disoccupazione colpisce con violenza i giovani
Il costo occupazionale della crisi non è distribuito in modo uniforme. Sono stati soprattutto i giovani e i
lavoratori meno qualificati a perdere il lavoro. Il tasso di disoccupazione di lungo periodo, un indicatore
particolarmente adatto a descrivere le difficoltà del mercato del lavoro, è aumentato in modo violento tra i
giovani. Pur in misura più contenuta rispetto ai giovani e ai lavoratori con basse qualifiche, la
disoccupazione di lungo periodo è aumentata anche per gli uomini tra i 25 e i 54 anni. I fattori che
concorrono a spiegare perché la crisi abbia colpito soprattutto i giovani sono numerosi. Innanzitutto, i
nuovi arrivati nel mercato del lavoro mancano di esperienza. Questo fattore di svantaggio è ancora
più penalizzante quando si manifesta in un periodo di crisi dell’ampiezza di quella attuale. In secondo
luogo, i giovani italiani sono spesso occupati con contratti atipici – in particolare contratti a termine e le
altre forme di lavoro relativamente più precario. Ciò spiega perché i giovani sono anche i primi a perdere il
lavoro quando le condizioni economiche peggiorano.
Meno problemi per i lavoratori qualificati
La disoccupazione è rimasta relativamente più stabile tra le donne e i lavoratori meglio qualificati. Nel confronto con la
media OCSE, in Italia l’aumento del tasso di disoccupazione di lungo periodo è stato più marcato e
distribuito in modo più ineguale tra categorie socio-demografiche.
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