Gli studi di settore attivi anche nel 2012 consentono di stimare i ricavi o i
compensi che possono essere attribuiti al contribuente.
Vengono individuate, a tal fine, le relazioni esistenti tra le variabili strutturali e contabili delle imprese e dei lavoratori autonomi con riferimento al settore economico di appartenenza, ai processi produttivi utilizzati, all’organizzazione, ai prodotti e servizi oggetto dell’attività, alla localizzazione geografica e agli altri elementi significativi (ad esempio area di vendita, andamento della domanda, livello dei prezzi, concorrenza, ecc.). Gli studi di settore sono utilizzati dal contribuente per verificare, in fase dichiarativa, il posizionamento rispetto alla congruità (il contribuente è congruo se i ricavi o i compensi dichiarati sono uguali o superiori a quelli stimati dallo studio, tenuto conto delle risultanze derivanti dall’applicazione degli indicatori di normalità economica)e alla coerenza (la coerenza misura il comportamento del contribuente rispetto ai valori di indicatori economici predeterminati, per ciascuna attività, dallo studio di settore), e dall’Amministrazione finanziaria quale ausilio all’attività di controllo.
Vengono individuate, a tal fine, le relazioni esistenti tra le variabili strutturali e contabili delle imprese e dei lavoratori autonomi con riferimento al settore economico di appartenenza, ai processi produttivi utilizzati, all’organizzazione, ai prodotti e servizi oggetto dell’attività, alla localizzazione geografica e agli altri elementi significativi (ad esempio area di vendita, andamento della domanda, livello dei prezzi, concorrenza, ecc.). Gli studi di settore sono utilizzati dal contribuente per verificare, in fase dichiarativa, il posizionamento rispetto alla congruità (il contribuente è congruo se i ricavi o i compensi dichiarati sono uguali o superiori a quelli stimati dallo studio, tenuto conto delle risultanze derivanti dall’applicazione degli indicatori di normalità economica)e alla coerenza (la coerenza misura il comportamento del contribuente rispetto ai valori di indicatori economici predeterminati, per ciascuna attività, dallo studio di settore), e dall’Amministrazione finanziaria quale ausilio all’attività di controllo.
Scadenze
Il termine per effettuare i versamenti dovuti in seguito alla compilazione degli studi di settore in relazione all’anno di imposta 2011 è stato spostato dal 9 luglio al 20 agosto 2012.
Correzioni crisi economica
L’Agenzia delle Entrate ha, comunicato che gli studi di settore 2012
prevederanno una serie di interventi di modifica per
essere più adeguati alle condizioni economiche e dei mercati e capaci di
evidenziare incoerenze nei dati dichiarati e saranno più leggeri per le aziende che hanno avuto meno ricavi.
I modelli dati relativi alle 206 classi
di attività economiche soggette agli studi di settore contengono al
loro interno un apposito quadro X «Altre informazioni rilevanti ai fini
dell'applicazione degli studi di settore» attraverso il quale i
contribuenti forniranno i dati necessari all'attivazione dei correttivi
anticrisi. Questi ultimi sono stati approvati con il decreto del
ministro dell'economia e delle finanze del 13 giugno scorso e
garantiranno la non assoggettabilità ad accertamento induttivo da studi
di settore per tutti i contribuenti che nel periodo d'imposta 2011
dichiareranno ricavi o compensi «di ammontare non inferiore a quello
risultante dall'applicazione degli studi di settore integrati con i
correttivi approvati dal presente decreto».
Nessun rischio accertamento dunque per
tutti i contribuenti assoggettabili a studi di settore che dichiarano
ricavi o compensi naturalmente superiori a quelli puntuali o si adeguano
a tale livello già depurato dai correttivi anticrisi valevoli per il
2011.
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