L’imposta di bollo sul deposito titoli 2012 introdotta dal governo Monti è di fatto una mini-patrimoniale. L’importo dell'imposta varia tra i 34,2 e i 1.000 euro all’anno, a seconda dell’entità del capitale investito. Il prelievo sarà proporzionale alla ricchezza detenuta dagli investitori in termini percentuali con un'aliquota iniziale dello 0,1%, che salirà allo 0,15% nel 2013. In un primo momento, sono previste una soglia minima per l’imposta di 34,2 euro e una soglia massima di 1.200 euro all’anno. Dal 2013, scomparirà invece il tetto massimo mentre rimarrà la soglia minima.
ESEMPIO. Chi detiene un capitale investito di 1.000 euro pagherà un’imposta di bollo di 34,2 euro all’anno (l’importo minimo). Chi invece ha un patrimonio finanziario di 1 milione di euro dovrà sborsare nel 2012 una cifra di 1.000 euro  (cioè lo 0,1%), che salirà a 1.500 euro nel 2013 (0,15%).

Strumenti finanziari soggetti ad imposta

L’imposta di bollo verrà applicata a tutti gli strumenti finanziari, anche a quelli esenti in passato, come le polizze sulla vita a capitalizzazione, i fondi comuni d’investimento e i buoni fruttiferi postali. L'unica esclusione riguarda i fondi pensione.

Determinazione del valore dei titoli

L'imposta di bollo si applica sul controvalore complessivo degli strumenti finanziari detenuti rilevato alla data di chiusura del periodo di rendiconto, con riferimento alla data valuta (ad esempio, il controvalore di azioni acquistate il 31 dicembre, quindi con data valuta a tre giorni lavorativi successivi, non rientra nel cumulo, anche se la liquidità impiegata per l'operazione viene sottratta dall'estratto conto con effetto immediato).
Per il calcolo del controvalore si considera in prima istanza il valore di mercato, o, quando non possibile, il valore nominale o di rimborso.