Il Consiglio di Amministrazione di Aeffe Spa, società del lusso, quotata al segmento STAR di Borsa Italiana, che opera sia nel settore del prêt-à-porter sia nel settore delle calzature e pelletteria con marchi di elevata notorietà, tra cui Alberta Ferretti, Moschino, Pollini e JP Gaultier, ha approvato oggi i risultati consolidati relativi all’esercizio 2011. Di seguito si elencano i principali risultati che mostrano un incremento dei ricavi seppur la società continui a lavorare in perdita:

•Ricavi consolidati 2011 pari a 246 milioni di Euro, rispetto ai 219 milioni di Euro dell’esercizio 2010 (+12,1% a cambi costanti)
•Ebitda pari a 18,4 milioni di Euro (7,5% sul fatturato), rispetto all’Ebitda di 3,5 milioni di Euro del 2010 (1,6% sul fatturato), con un miglioramento di 14,9 milioni di Euro
•Perdita pre-tax pari a 1,2 milioni di Euro, rispetto alla Perdita pre-tax di 14,6 milioni di Euro del 2010, con un miglioramento di 13,4 milioni di Euro
 •Perdita netta di Gruppo pari a 4,3 milioni di Euro, rispetto alla Perdita netta di 12,5 milioni di Euro del 2010, con un miglioramento di 8,2 milioni di Euro
•Indebitamento finanziario netto pari a 98,1 milioni di Euro, rispetto all’Indebitamento finanziario netto di 95,5 milioni di Euro al 31 dicembre 201.
Massimo Ferretti, Presidente Esecutivo di Aeffe Spa, ha così commentato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nel 2011, che hanno evidenziato una crescita significativa del fatturato e un incremento più che proporzionale della marginalità. La redditività operativa è infatti migliorata nel corso del 2011 di 14,9 milioni di Euro rispetto al 2010, confermando la validità e l’efficacia delle azioni intraprese per il miglioramento dell’efficienza a livello di Gruppo. I buoni dati del portafoglio ordini per le collezioni Primavera/Estate 2012 e i riscontri positivi che stiamo registrando per la raccolta ordini delle collezioni Autunno/Inverno 2012/2013 ci rendono fiduciosi per l’evoluzione favorevole del business nell’anno in corso sia in termini di crescita del fatturato sia di incremento più che proporzionale della redditività”.