Le banconote in euro sono fabbricate con carta cellulosa al 100%. Le fibre di cotone delle banconote sono le stesse che vengono impiegate per la produzione di capi da vestiario. Tutte le cartiere coinvolte nel processo di fabbricazione utilizzano cascami di cotone come materia prima; poiché questi vengono acquistati sul mercato (direttamente dall’industria tessile, come residui della filatura, oppure da cascamifici e altri intermediari), è possibile che il materiale usato per la produzione della carta delle banconote, analogamente a quello destinato all’industria dell’abbigliamento, contenga fibre di cotone geneticamente modificato. Tuttavia, il processo di fabbricazione della carta dei biglietti in euro prevede una serie di trattamenti chimici e fisici atti a rimuovere le proteine interessate da manipolazione genetica.

Test di laboratorio sul materiale delle banconote

Da approfonditi esami di laboratorio è emerso che la carta impiegata per i biglietti in euro e le stesse banconote in euro non contengono tracce riscontrabili di organismi geneticamente modificati. Nel corso degli anni la Banca Centrale Europea è stata interrogata sulla presenza nelle banconote di sostanze dannose o che potessero scatenare reazioni allergiche quali:
Colofonia, P-fenilendiammina, Glutarale, Solfato di nichel. Tutte le interrogazioni si sono rivelate infondate. Prima della loro introduzione, nel gennaio 2002, i biglietti in euro erano già stati sottoposti a test per l’individuazione di possibili rischi connessi a tossicità orale acuta, irritazione cutanea e genotossicità. Gli esami hanno confermato che i biglietti in euro non presentano i rischi menzionati.